La Collegiata
Nella piazza Monumentale si rimane affascinati dal gruppo absidale della Collegiata di Santa Maria Assunta. Sul suo stile architettonico le attribuzioni non sono così univoche: c'è chi sostiene l'ambito prettamente lombardo, chi sottolinea la tipologia lanfranchiana (quella di Modena, Nonantola e Carpi).
Le prime notizie sulla Collegiata le fornisce il Campi: già nell'VIII secolo esisteva a Castell'Arquato un'organizzazione religiosa, civile ed economica retta dal clero. Era una Chiesa con funzione pievana e battesimale, tra le più antiche del piacentino.
La leggenda narra che nel 756 il nobile Magno oltre a far riedificare il borgo fece ingrandire la Chiesa in onore della Madonna, poi donati entrambi al Vescovo di Piacenza. Ma l'esistenza della Pieve è ancora più antica. Una serie di considerazioni fanno identificare Magno addirittura con l'imperatore Carlo, re dei Franchi. Inoltre la datazione del fonte battesimale ad immersione in pietra rimanda al VII-VIII secolo e quindi avvalora l'ipotesi che la pieve sia antecedente al 756. Addirittura sono state rinvenute are sacrificali e recipienti risalenti all'epoca pagana.
La Pieve divenne Collegiata sul finire dell'XI secolo; era retta da un Collegium [un capitolo di canonici retto da un arciprete, che amministrava i beni, le terre e le rendite della Pieve]. Il terremoto del 1117 danneggiò gravemente la Collegiata che fu ricostruita e consacrata nel 1122 a Santa Maria Assunta. I canonici nel 1185 erano dodici, insufficienti ad operare nelle venticinque cappelle [Tra le cappelle più antiche possiamo citare Vidalta, Pantegano, Casasca, Settesorelle, San Lorenzo, Lugagnano; Gonzanegolo, Vigolo, Metti, Vezzolasca e Rocchetta] sottoposte alla giurisdizione della Pieve, ma nel 1229 il vescovo Vicedomino li ridusse a sette, previo significativo assenso della Santa Sede. Nel 1220 lo stesso presule aveva venduto al comune locale i suoi diritti sul borgo per 700 lire piacentine, senza tuttavia perdere l'investitura del potere spirituale. Alcune cappelle rivendicarono più autonomia: nel 1286 Bacedasco eresse un proprio campanile senza l'approvazione della Pieve. Anche con il monastero femminile cistercense di Santa Maria di Monte Oliveto [oggi la località lungo l'Arda è detta "Dei Frati"] ci furono scontri fino al 1249. Nel 1255 le monache furono scomunicate e il convento passò sotto al monastero di Chiaravalle della Colomba. Della Pieve facevano parte una scuola per chierici, l'Ospedale di Santa Maria per malati e pellegrini.
Il portico [detto Portico del Paradiso, utilizzato per le tombe dei personaggi illustri] sul lato sinistro della Chiesa è di origine tre-quattrocentesca, il portale principale fu spostato dalla facciata originaria.
Molto interessante è percorrere la strada dei restauri e rifacimenti, non sempre impeccabili, che coinvolsero Santa Maria Assunta, già dagli energici interventi del 1899 del professor Giuseppe Fei. Ben documentati sono gli interventi dell'allora arciprete Don Cagnoni e del suo successore don Emilio Fava.