Il Palazzo del Podestà
Ultima modifica 15 aprile 2021
Il Palazzo del Podestà
Al 1292 risale l'erezione sul lato settentrionale della Piazza Monumentale del Palazzo del Podestà, che subì poi continue modifiche.
[Magnificus dominus d. albertus Scotus placenti... castri arquati etc dominus generalis fecit facere hoc palacium tempore regiminis domini petri de spectinis dicti castri... valis arde pro prefato domino alberto anno domini MCCLXXXXII]
Il mastio rettangolare più elevato costituisce l'anima tardo duecentesca, alla quale dal Quattocento in poi furono aggiunte moli e corpi successivi. Particolare è la torre pentagonale, presente già nel progetto originale. Successiva è l'apposizione di un corpo che sporge verso la piazza, al di sotto del quale si apre un grande arco a sesto acuto su Via Sforza Caolzio (quella che sale dal basso paese). Un altro avancorpo è stato costruito nel quattrocento ad ovest, la "Loggetta dei Notari", in seguito ampliata in verticale. Dà armonia alla mole della facciata la scalinata esterna che nel XV secolo è stata munita di un parapetto. Il risultato estetico delle aggiunte successive e delle decorazioni in cotto, va in direzione della dimora signorile, distanziandosi dalla struttura eminentemente difensiva come hanno osservato molti studiosi. Infatti il palazzo oltre a sede podestarile fu la dimora del conte di Santa Fiora. Una sua sala a pian terreno fu sede della scuola comunale. Mentre i locali che ora sono adibiti a enoteca, ebbero la funzione di carcere, prima che la assumesse la Rocca Viscontea. Negli ultimi anni del 1500 diventa sede del Pretore. Attualmente il Palazzo del Podestà è sede della sala consiliare del Comune di Castell'Arquato, nella quale è esposto il dipinto di Malchiodi "Gli ultimi momenti di Torquato Tasso" (1905-06), che per la verità non entusiasma i critici d'arte.